Ti riconosco, piccolo pesce.
Venuto dalla brezza di un respiro.
Vestito di piume di angelo - rosse.
Voli sull'erba dei prati infiniti.
Navighi il mondo dei nostri pensieri.
Porti dentro un pezzetto di noi.
Incanti e risplendi come un tesoro.
Ti riconosco piccolo pesce.
Verde scintilla dell'immenso fuoco.
Nino ventura
Presupposti
Quando Paolo Servi, direttore artistico di "Effetto nascita", mi propose di collaborare al progetto dell'Azienda Sanitaria di Aosta con la creazione di una scultura, ebbi un momento di smarrimento. Leggendo, in seguito, la documentazione che il buon Paolo si premurò di mandarmi, lo stato di agitazione aumentò notevolmente. Questo, naturalmente, non perché il progetto fosse campato in aria o stravagante, anzi, ma perché il mio committente, per la prima volta, non era un collezionista, un gallerista o un ente culturale ma un Ospedale.
Una struttura sanitaria che mi chiedeva di interpretare uno dei momenti straordinari della vita (la nascita), attraverso le mie capacità artistiche.
Il progetto era talmente semplice e talmente geniale che, passata la confusione, mi venne l'angoscia da carenza di originalità. Era facile scivolare in una interpretazione troppo didascalica o, ancor peggio, in melensi luoghi comuni.
Dopo essermi scervellato per giorni interi ed aver cancellato tutto quello che di razionale annotavo sui fogli di carta, decisi, come al solito, di lasciar lavorare il mio istinto.
Motivazioni artistiche e interpretazione
Ricordavo perfettamente le gravidanze ed i parti di mia moglie, quindi, avevo ben presente l'argomento del progetto, per averlo vissuto personalmente, come papà.
Ma di tutta quella esperienza mi era rimasto maggiormente impresso nel cuore il ritorno a casa: la prima notte nella nostra solita stanza con quell'esserino nella culla.
In quel momento, soli tra le mura di casa nostra, per la prima volta, abbiamo avuto la consapevolezza di aver modificato la nostra vita e che, da quel giorno, la vita di quella creatura sarebbe stata completamente affidata a noi.
Una sensazione di felicità, di potenza ma anche di grande ansia e di preoccupazione.
Come avremmo affrontato il nuovo percorso della nostra vita? ... Con la semplicità della natura.
La scelta del soggetto e la realizzazione dell'opera
La culla, come un uovo, continua quella dimensione spaziale in cui prende corpo il nuovo essere vivente e, dopo la nascita, conserva e mantiene questa funzione di protezione.
La culla è il luogo che sostituisce la pancia della mamma e quindi il primo spazio fisico in cui custodiamo il nostro bambino dopo la sua nascita.
Il pesce, nell'evoluzione darwiniana, rappresenta il primo elemento della catena della vita che attraverso l'elemento acqua, si svilupperà fino a diventare uomo. Un ciclo che è sintetizzato nell'evoluzione dell'embrione all'interno del corpo femminile durante la gravidanza.
Il pesce è, anche, un simbolo spirituale e religioso: evidente necessità di un completamento di noi stessi in una visione della vita che sappia oltrepassare la quotidianità e la materialità dell'esistenza.
Ha preso così forma l'idea di una culla costruita con materiali primari, naturali, essenziali.
I quattro elementi.
Una scultura nata dalla terra, dall'acqua, dal fuoco nella quale anche l'aria ha la sua parte tangibile. Le piume di un uccello ed un filo di lana offrono la possibilità all'aria di modificare la staticità dell'opera e simulano il dondolio di una culla.
Un pesciolino, il nostro piccolo pesce, è protetto ed sicuro. In eredità avrà tutto quello che abbiamo e tutto quello che sapremo costruire per lui.
.... Per il momento vola sereno sull'erba dei prati.
Poi, con la sua culla-vascello sarà pronto a solcare la vita.
Realizzazione e riproduzioni fotografiche
Il lavoro di modellatura dell'argilla e di intaglio del legno si sono sviluppati, parallelamente, in tre giornate, durante il mese di marzo del 2007. L'assemblaggio delle varie parti, le doratore e le rifiniture sono state eseguite nel mese di aprile 2007 (mezza giornata).
La documentazione fotografica dell'opera è stata affidata ad un collaboratore e fotografo di fiducia: Fabio Rinaldi. Con lui sono state eseguite 12 riprese fotografiche.
Nino Ventura è nato ad Acireale il 2 gennaio del 1959, vive e lavora a Chivasso.
La sua attività artistica, dal 1979 ad oggi, si è sviluppata attraverso l'utilizzo di mezzi espressivi diversi: teatro, cinema, televisione, scultura.
Nel 1988 scrive e dirige il video Malati, selezionato per l'Italia, al 39° Internationale Filmfestspiele - Video Fest 1989 di Berlino.
Dal 1991 sviluppa un lavoro di ricerca sulle molteplici possibilità interpretative di un'unica forma che lo porta nel campo delle arti plastiche e della scultura.
Nel 1998 vince la XIII edizione del Premio Italia per le Arti Visive - sezione scultura. E' premiato alla edizioni del Premio Firenze del 1998 e del 1999.
Dal 1994 le sue opere sono state esposte in diverse città tra cui Torino, Milano, Portofino, Livorno, Nizza, New York, Firenze, San Gimignano, San Francisco, Saragozza, Barcellona, Montecarlo, Roma, Parigi, Perugia, Gent e sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Recentemente la sua opera "Angeli- Evoluzione della Specie", una serie di 12 grandi sculture in terracotta (oltre 2 mt. di altezza), è entrata a far parte della collezione del Museo de los Angeles - Arte Contemporanea di Lucia Bosè a Turegano - Segovia (Spagna).